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Fatturazione Elettronica: le nuove sanzioni dal 2024 e come evitarle


Nel mondo della fatturazione elettronica, rispettare le tempistiche previste per l’emissione delle fatture è essenziale per evitare conseguenze legali e finanziarie. La normativa è stata recentemente aggiornata, con modifiche significative a partire dal 1° settembre 2024, che hanno introdotto nuove regole sulle sanzioni. In questo articolo, esamineremo in dettaglio le nuove sanzioni, le scadenze da rispettare e i meccanismi che permettono di ridurre le penalità in caso di errori.


Le nuove sanzioni per ritardi o omissioni nella fatturazione elettronica

A partire da settembre 2024, il regime sanzionatorio è stato modificato con l'obiettivo di semplificare e rendere più proporzionate le multe in caso di irregolarità. Le principali novità riguardano la riduzione delle sanzioni, che in molti casi risultano più contenute rispetto al passato. 

Nel dettaglio, le sanzioni per fatture elettroniche emesse in ritardo o non emesse sono le seguenti:

- Fattura inviata in ritardo, omessa o con errori: La sanzione è pari al 70% dell’IVA relativa alla transazione, con un minimo di 300 euro. Prima della riforma, la multa variava tra il 90% e il 180%, con un minimo di 500 euro.

- Errore che non incide sulla liquidazione dell’IVA: Se l'errore non influisce sul calcolo corretto dell'IVA, viene applicata una sanzione fissa che va da 250 a 2.000 euro. Anche qui, si osserva una riduzione rispetto al passato.

- Violazioni su operazioni non soggette a IVA: Se l'operazione riguarda transazioni esenti, non imponibili o soggette al regime del reverse charge (inversione contabile), la sanzione è pari al 5% dei corrispettivi non documentati, con un minimo di 300 euro. In precedenza, la sanzione variava dal 5% al 10% dei corrispettivi non documentati.

- Violazioni puramente formali: Se l'errore non incide sull'IVA o sul reddito, non viene applicata alcuna sanzione.


Scadenze per l’emissione della fattura elettronica

Per evitare di incorrere in sanzioni, è cruciale conoscere e rispettare i termini entro cui emettere la fattura elettronica. La fattura si considera emessa al momento in cui viene trasmessa al Sistema di Interscambio (SdI), che funge da intermediario tra l’emittente e il destinatario. Le scadenze dipendono dal tipo di fattura:

- Fattura immediata: Deve essere emessa entro 12 giorni dalla data dell'operazione. Ad esempio, se l’operazione avviene il 1° ottobre, la fattura deve essere trasmessa entro il 13 ottobre.

- Fattura differita: In questo caso, la fattura deve essere emessa entro il 15 del mese successivo all’operazione. Se l’operazione avviene il 10 ottobre, la fattura può essere trasmessa fino al 15 novembre.

Un aspetto da considerare è che anche le fatture scartate dal SdI devono essere corrette e riemesse entro cinque giorni dalla notifica di scarto, mantenendo comunque il termine massimo di 12 giorni per l’emissione regolare.


Esempi pratici di sanzioni

Per chiarire meglio come funzionano le sanzioni, vediamo alcuni esempi pratici:

- Esempio 1: Un contribuente mensile emette una fattura immediata per un importo imponibile di 1.000 euro, con IVA di 220 euro. Se la fattura viene trasmessa oltre i 12 giorni previsti e l’IVA non è stata versata entro la scadenza, si applicherà una sanzione pari al 70% dell'IVA, che in questo caso è di 154 euro. Tuttavia, poiché l’importo della sanzione è inferiore al minimo previsto di 300 euro, la sanzione effettiva sarà di 300 euro.

- Esempio 2: Un contribuente mensile emette una fattura differita con imponibile di 1.000 euro e IVA di 220 euro. Se la fattura viene trasmessa entro il 15 del mese successivo all’operazione, non ci saranno sanzioni, in quanto l’emissione è avvenuta nei tempi previsti.

- Esempio 3: Se la stessa fattura differita viene inviata oltre il 15 del mese successivo, si applicheranno le sanzioni previste per il ritardo, come nel primo esempio.


Ravvedimento operoso: come ridurre le sanzioni

In caso di ritardi o omissioni, è possibile ridurre le sanzioni tramite il ravvedimento operoso. Questo strumento permette di correggere gli errori commessi con una riduzione delle multe, a seconda della rapidità con cui si interviene. Le riduzioni sono le seguenti:

1/9 della sanzione originaria se la correzione avviene entro 90 giorni dall’errore o omissione.

1/8 se l’errore viene corretto entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA dell’anno in cui è stata commessa la violazione.

- 1/7 se la regolarizzazione avviene entro il termine di presentazione della dichiarazione IVA dell’anno successivo.

- 1/6 per le correzioni che avvengono oltre il termine di presentazione della dichiarazione IVA dell’anno successivo.


In caso di più violazioni, il ravvedimento operoso permette di applicare il principio del “cumulo giuridico” ossia le sanzioni vengono applicate una sola volta per l’insieme delle infrazioni commesse.

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